Introduzione di Sandra Zampa alla Proiezione del film “I bambini sanno” di Walter Veltroni
Presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari
L’appuntamento nasce su iniziativa della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.
6 maggio 2015
Care Colleghe e cari Colleghi,
ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia Michela Brambilla per la loro presenza e per aver reso possibile questa iniziativa. Ringrazio in particolare Walter Veltroni, la cui attenzione e sensibilità – davvero troppo rara – su questo tema è a tutti ben nota
Questo film è un viaggio nel nostro futuro, un viaggio alla scoperta di quella parte di società, i bambini e gli adolescenti, che faremmo bene ad ascoltare; che le istituzioni e la politica in primis sarebbero tenute ad ascoltare; non fosse altro che per avere noi sottoscritto la Convenzione ONU per la tutela dell’infanzia che formula un vero e proprio obbligo al riguardo.
Veltroni regista ci mostra anche il modo giusto per farlo mettendosi in gioco lui per primo come uno alla pari, prima di tutto in termini di rispetto dei loro sentimenti e delle loro opinioni. Come uno che parla con loro, non semplicemente a loro.
Scopriamo così che ascoltare è cosa assai diversa da “sentire”, e scopriamo che sì, i bambini sanno e sanno davvero. Sui grandi interrogativi dell’esistenza: Dio, la morte, l’amore, la diversità e l’uguaglianza, il futuro.
Ma sanno anche delle difficoltà e della precarietà del presente. Converrebbe a noi tutti ascoltare quel che hanno da dire. In particolare per la parte che spetta a chi fa politica ed è tenuto a far udire la loro voce o a chi governa e dovrebbe dar loro risposte conviene interrogarsi su ciò che viene fuori dalle loro parole.
Questa è la ragione per cui la Commissione per l’Infanzia e l’Adolescenza ha promosso l’iniziativa di questa sera come una straordinaria audizione a fini conoscitivi e con la speranza di condividere l’attenzione nei confronti di una parte di società, quella dei bambini e degli adolescenti, che ci chiede di fare in modo che “futuro sia una bella parola” come afferma, senza incertezze, uno di loro.
Naturalmente non posso, in questa occasione, non pronunciare una parola su quanto sta avvenendo nel mondo alle bambine e ai bambini, vittime di violenze inaudite che mai, mai, avremmo pensato di dovere vedere e ai bambini che sbarcano, magari addirittura soli, dopo viaggi disperati in cerca di vita, sulle nostre coste.